Pubblicare un libro può essere un sogno o un incubo a seconda delle scelte che fai.
Il mondo dell'editoria - come qualunque altro settore, del resto - nasconde insidie, trappole, truffe e pseudo-professionisti pronti a spillarti soldi senza darti nulla in cambio.
Ecco cinque delle trappole più comuni che devi evitare.
1. Editori a pagamento: il peggior affare della tua vita
Se un editore ti chiede soldi per pubblicarti, scappa.
Gli editori seri investono sugli autori, non pretendono il contrario.
Se paghi per essere pubblicato, otterrai un libro spesso scadente, dovrai venderlo da solo e non vedrai un centesimo di royalties. In pratica, paghi qualcosa che un editore serio fornisce gratuitamente.
Se sei davvero disposto a spendere per pubblicare, tanto vale fare self-publishing: avrai il controllo totale sulla tua opera e royalties molto più alte di quelle dell’editoria tradizionale.
Per approfondire l'argomento editoria a pagamento leggi:
2. Crowdfunding: gratis? Non proprio
Pubblicare ti costerà zero, ma il tuo libro non vedrà la luce se non riuscirai a pre-vendere le copie imposte da contratto.
Garanzie di qualità? Poche. Tutti i libri in crowdfunding che ho letto io lasciano molto a desiderare quanto a editing e impaginazione. Sarò stata solo sfortunata? Ne dubito.
Guadagni? Una presa in giro. Tu dovrai impegnarti al massimo per vendere 200-300 copie a prezzo di copertina (prima ancora che il libro venga stampato) e ci guadagnerai solo la percentuale in royalties.
Promozione post-pubblicazione da parte della CE: zero. Perché dovrebbe farla? I libri che ha stampato li hai già pre-venduti tutti quanti tu.
Per approfondire l'argomento crowdfunding, leggi:
3. Case editrici a doppio binario: ti rovinano la reputazione
Sono quelle CE che pubblicano gratis o facendosi pagare a seconda che ritengano il libro vendibile o meno.
I libri vendibili li finanziano con quanto chiedono agli autori-paganti e dunque li selezionano, li editano e li stampano a costo zero o quasi per la casa editrice.
I libri invendibili li stampano e basta, tanto le copie che producono le consegnano in toto all’autore e a venderle ci dovrà pensare lui.
Anche se dovessi essere uno dei “fortunati” autori a cui non chiedono un euro, finirai sotto lo stesso marchio e nello stesso catalogo degli autori-paganti. Il rischio è che il tuo libro venga visto come l'ennesimo prodotto di un editore che stampa di tutto, senza una vera selezione.
Un po' come essere una perla in mezzo a cocci di bottiglia.
Per approfondire, leggi:
4. Agenzie letterarie che si fanno pagare per la sola rappresentanza: non è la prassi!
Le agenzie letterarie serie e prestigiose intrattengono rapporti continuativi (talvolta, perfino esclusivi) con editori di tutto rispetto. Questi editori sono loro clienti e pagano l’agenzia quando gli procura una buona opera in percentuale sulle royalties attribuite all’autore o con un compenso una-tantum.
Per questo, un’agenzia non chiede mai soldi in anticipo per rappresentare un autore. Questo comportamento è parte anche di un codice deontologico degli agenti seri.
Chi si comporta diversamente, il più delle volte, fa comunella con gli editori a pagamento e le proposte di pubblicazione che ti sottoporrà, prevedranno quasi certamente qualche forma di contributo in denaro all’editore.
Per approfondire l'argomento agenzie letterarie, leggi: Come lavorano? Servono davvero?
5. Concorsi letterari con cessione gratuita dei diritti a titolo gratuito per tutti i partecipanti: trappola mortale!
Questo tipo di concorsi letterari, di solito per racconti o poesie, non puntano al talento ma al portafogli degli autori.
Come, te lo spiego subito.
Con la richiesta di cessione dei diritti a titolo gratuito a tutti i partecipanti, gli organizzatori ottengono il diritto di pubblicare i racconti o le poesie di qualsiasi autore iscritto, che abbia vinto, sia stato selezionato o perfino scartato.
Mettono insieme una bella antologia con 30, 40 o più penne diverse e propongono a ognuno degli autori inseriti di acquistare una o più copie.
L’autore, che (finalmente!!!) vede pubblicato un suo componimento, vuoi che non ne acquisti qualche copia per sé o da regalare a amici e parenti?
E così gli organizzatori, oltre ad aver già incassato le quote di iscrizione, si garantiranno anche la vendita di un centinaio di copie dell’antologia.
E ti dirò di più: stamperanno solo le copie che gli autori hanno acquistato. Quindi, nessun rischio economico per loro e nessuna distribuzione per il tuo libro.
Inoltre, devi considerare che, anche non vinci e/o non verrai pubblicato, la cessione dei diritti che hai sottoscritto resta, e non potrai più pubblicare la tua opera altrove, né in self né con un editore.
Per approfondire l'argomento, leggi: Come scegliere i concorsi letterari giusti
Conclusione
Il mondo dell'editoria è pieno di opportunità, ma anche di trappole. Prima di scegliere un editore, di firmare un contratto, di affidarti a un professionista (o a quello che credi essere un professionista) o di iscriverti a un concorso, informati bene.
Il tuo libro merita rispetto, così come il tuo lavoro di scrittore!
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Chi è Eleonora Scali?
Scrivo da quasi un ventennio. Ho pubblicato con l’editoria tradizionale, in self, tramite concorsi letterari, su antologie multi-autore e su riviste letterarie. Mi sono servita di editor, cdb e agenzie. Ecco perché sono in grado di spiegare ai neo-autori come pubblicare consapevolmente evitando errori e fregature.
In questo blog fornisco consigli agli aspiranti scrittori e racconto di me stessa come donna e come autrice. Scopri i miei romanzi
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